Il
Bagatto (I)
ed infine il Matto
che corre... Un percorso iniziatico volto al Bene universale. Un
viaggio che passa da un Maestro senza nome, un Mercato, una Morte
iniziatica, ed una Liberazione.
Oggi
a Marte dovremmo offrire una Via sui sentieri di Venere. Iniziamo
dunque col fare la «Prova
del Bene».
"Lamed"
in ebraico antico è il
verbo che significa "insegnare". Le ultime tre parole del
Cantico dei Cantici dicono: “Forte come la Morte è
l'Amore”. Buona meditazione.

Così
disse un Sufi al suo giovane e ardente allievo. Aamir si presentò un
giorno dal Maestro delle stirpe di A., un uomo docile e all'apparenza
modesto.
Il
giovane allievo (il Bagatto) si rivolse a lui dopo una notte
insonne, con la richiesta di essere accettato nella casa del Signore.
Il
Maestro prese una cesta ricolma di frutta e incaricò il giovane di
portarla al mercato. In mezzo a tutta quella gente Aamir
incontrò non soltanto gli uomini e le donne del popolo, non soltanto
gli occhi dei lavoratori incrociarono i suoi.
Un
secondo dopo vennero avanti i suoi amici letterati, e più
in là
quelli con cui aveva pregato al santuario, e buona parte della
stirpe dei Re si mostrava quel giorno in vesti di sfarzo. Erano dei
gran signori, Aamir lo riconosceva. Le loro anime, oltre che i loro abiti, coloravano il
mercato di una luce meravigliosa. Al tempo essere dei letterati,
accedere al tempio, voleva dire appartenere alla nobiltà di quella
città.
Incontrando quella luce di perle e di sfarzi, il
giovane si sentì la morte
nel cuore, una due e tre volte ancora. L'imbarazzo e la vergogna lo
colpirono così forte che lasciò
cadere tutta la frutta che portava in grembo. La raccolse ogni volta,
finché
si diresse piangendo verso la casa del Maestro. Asciugatosi le
lacrime aprì la porta e in assenza di quell'uomo Santo diede
un'occhiata alla stanza silenziosa, completamente spoglia.
Sul
tavolo un libro di preghiere. Il giovane osò aprire la pagina sopra
la quale il Maestro meditava da ormai molte notti. E fu così che vi
lesse, potendo comprenderlo, il messaggio che fu sacro ai quaranta
membri dell'infinita catena d'oro, al cui centro sta il Nome dell'Impronunciabile.
Aamir pregò. Senza nulla sapere incise nel suo cuore stanco le seguenti parole: “Oggi a Marte
dovremmo offrire una Via sui sentieri di Venere. Iniziamo dunque col
fare la Prova del Bene. E metterai dai parte ogni orgoglio.”
Dimenticatosi del tempo e delle offese, Aamir benedisse la stanza è se ne
andò per il mondo.
“E
metterai da parte ogni orgoglio e avrai
levato le tue vesti. Sii nel tuo cielo una luce. Nella notte
un'assenza che veglia. Sii meraviglia”.
michel pelucchi
06122016
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