giovedì 22 settembre 2016

TAROCCHI ALLA LUCE DELLA FILOSOFIA (l'amore di sé)




La filosofia persino se presentata in piccole dosi (che è ciò di cui possiamo accontentarci oggi nonostante esistano libri meravigliosi) mostra e crea l'effetto grande. Il grande effetto del rischiararci dalla nostra “passività incondizionata”.

La mente filosofica, e non tutte le menti sono tali, derivano dal potere di Manas (da qui il latino “mens”). «In primo luogo il fatto di essere coscienti, desti» (Calasso)



 
Chi si avvicina a percepire la vitalità di Manas opera su stesso un clamoroso «risveglio». La complessa realtà della persona umana si toglie dai “ruoli” imposti o auto-imposti. Quei ruoli, spesso sociali e prima ancora familiari, che non ci permettono alcuna assunzione soggettiva del dovere e, per diretta conseguenza, nessuna espressione sensata del nostro volere autentico.

Non possiamo essere responsabili della nostra vita senza questo momento di risveglio che passa attraverso il discenimento, il produrre la differenza tra noi e i valori (o pseudo-valori) portati dall'Altro. L'Altro è tutto ciò che incontriamo, può essere un contesto, una persona, una situazione. Bello o brutto, favorevole o sfavorevole, buono o cattivo è sempre un'Alterità che ci richiama al nostro desiderio di chiarificazione, per non subire più, per respirare, per vivere nella gloria.

La filosofia differenzia dunque i piani del reale, dando a ciascuno di essi una “dimensione appropriata”. Poiché non fare ciò, non capire la differenza, ad esempio:

«fra egoismo, amour-de-soi (l'amore di sé che è naturale) e amour-propre, la preferenza pervasiva di sé rispetto agli altri, nel quale ci si concentra non sul conseguimento di un obiettivo ma sulla distruzione di ciò che lo ostacola» [1]

significa perdere in pari tempo la capacità di determinazione, di destinazione, ossia di dare direzione autonoma ai nostri pensieri costruttori di realtà.

Come si fa la differenza? Ecco un esempio:

  • Michel volevo domandarti un piacere, sempre se è possibile … Tu facendo i Tarocchi puoi vedere se vicino a me c'è qualcuno che mi porta negatività o invidia? Grazie.
  • No... Posso semmai dirti per quale motivo tu stai attirando (o diventi un magnete di) negatività e/o invidia. Quello sì. Lo puoi sapere in modo da evitare che poi accada di nuovo.


Il punto di questo post è ormai chiaro. Una Tarologia che non si ispiri ai valori sopracitati, distorce e abbruttisce la persona, invalida ogni consulto. Rende passivi e non maggiormente attivi, ossia desti, pensanti, abili, creativi.

La domanda alla fine del tuo consulto deve essere: Quanta creatività mi sento di potere esprimere ora che il Tarocco mi ha attraversato?

Da questa domanda riparte l'avventura della vita. Cosa rispondi ora?

Ci sono esempi straordinari, in libri altrettanto straordinari che sono stati pubblicati negli ultimi due e tre anni. Libri in cui questo sistema Manas di pensiero libera dalle catene di una concettualità che ci improgiona la vita, una concettualità che si è sedimentata dentro di noi – nonostante noi.

Non sono però libri sui Tarocchi, comunque utili. È la storia lunga della manipolazione che la filosofia ha da sempre compreso, fornendo una via solare per la quale un mezzo eccellente possono essere i Tarocchi.

I Tarocchi ci aiutano dunque a capire quanto soffocanti siano le «mappe cognitive», quali modi di vedere il mondo non corrispondono alla verità del mondo.

In articolo di un paio di anni fa, pubblicato sulla rivista Oltre-Confine, richiamai nel titolo (Semplicità dei Tarocchi) un punto fondamentale, e scrivevo:

Il mio punto di vista sul Tarot vede nei 22 Arcani maggiori altrettanti differenti aspetti della psiche umana, del comportamento e della creazione divina. Dico cre-azione perché «Io imparo ad essere colui che Sono» attraverso un cammino, un'esperienza di Formazione – questo indipendentemente dal Tarocco. Tutto ciò avviene comunque nell'ambito della Coscienza, cioè di una «evoluzione cosciente» o di una «trasformazione creativa.» [2]

Poi proponevo uno schema attraverso il quale condurre dei consulti utili, e autentici poiché semplicemente in grado di creare dinamiche di trasformazione creativa.

Un antico detto recita: «Siate nel mondo (e come non esserlo??!?, n.d.r.), ma non del mondo». Già qui una mente filosofica è all'opera, situata pienamente nel regno di Manas, e capace di sancire la differenza: essa lancia un monito e svolge forse una pergamena nel cui testo è implicito il senso della nostra libertà.

Renderlo esplicito – il senso della nostra libertàè anche l'amore di sé (amour-de-soi). Benedici allora il veicolo che a questo punto ti ha condotto. I Tarocchi non sono la risposta, ma la possibilità per una domanda migliore.


Michel pelucchi 22092016


[1] S. Žižek, La nuova lotta di classe. Rifugiati, terrorismo e altri problemi coi vicini, Ponte alle Grazie, 2016, pp. 104-105

[2] M. Pelucchi, Semplicità dei Tarocchi, in Oltre-Confine, numero 13. http://www.oltre-confine.com/sommario-13.php


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