Esiste
di fatto una “logica taro – logica”. Essa si basa sull'analogia
che per me esiste tra
linguaggio poetico
– di per sé numinoso e misterico – con la lingua
geroglifica dei tarocchi.
In ciascuno di questi “sistemi di scrittura” possiamo ritrovare
quella «disposizione
interiore» (o “virtù nascosta”, significato “arcano”) che «si
presenta come lo spirito più profondo della situazione
esterna»
(questa parole sono di Hölderlin). A dire che un aspetto esteriore
dipende sempre da “qualcosa” che ad un livello diverso si muove.
Jung
scrive qualcosa di simile a proposito del “simbolo”:
"Perciò una parola o un'immagine è simbolica quando implica qualcosa che sta al di sotto del suo significato ovvio e immediato. Essa possiede un aspetto più ampio, «inconscio», che non è mai definito con precisione e mai compiutamente spiegato. […] Quando la mente esplora il simbolo, essa è portata a contatto con idee che stanno al di là della capacità razionali" (Jung)
Alejandro Jodorowsky (1929) |
Quindi
i due elementi da tenere in considerazione sono:
- in primis la «disposizione interiore». L'Arcano vero e proprio: il simbolo nella sua estrema modulazione di significato e ricchezza di contenuto. Questo aspetto darà man forte in fase di consultazione: dove la modulazione è appunto estrema, tracciata sui binari della diversità di esperienza di ciascuno.La «disposizione interiore» è con ciò il serbatoio proficuo di messaggi che ogni arcano per natura possiede. Donde venga? Non so.
- La «situazione esteriore». Secondo elemento. È il punto di unione: l'uno e l'altro assieme. Ossia riverbero di significati potenzialmente infiniti dell'arcano e loro definirsi “a misura” della situazione da descrivere in quel preciso momento.
Sottolineo
soltanto che i due elementi trovano modo e possibilità
di congiungersi se con “effetto poetico” diamo alle figure in
effige sulla carta, una dimensione fantastica, quasi immaginifica.
Così
arriviamo a formulare un racconto nel quale personaggi più
o meno astratti (dipende un po' dal temperamento di ciascuno) assumo
la loro forza e consistenza.
È
soprattutto Alejandro Jodorowsky il più
abile e concreto narratore dei Tarocchi. Tant'è
che egli dice di far addirittura parlare l'Arcano da se stesso. Come
se la «disposizione interiore, pur mantenendo l'estrema
modulazione di significato e ricchezza di contenuto, si rivelasse:
divenendo l'interiore esteriore forma del contenuto.
È
forse per questo che i suoi libri taro-logici sono tanto amati ??? Io
vi invito con questo post a darci un occhio. Per ora chiudo e riapro
il libro.
A. Jodorowsky, La Via dei Tarocchi, Feltrinelli |
E
se il Sole parlasse:
"Mi rinnovo continuamente. Mentre mi consumo do calore a ciascun filo d'erba, a ciascun animale: accetto che ciò venga chiamato Amore. Sparisco e ritorno ciclicamente. Inoltre, per entrare nel mio splendore, mi aspetto degli esseri umani che possano seppellire il loro passato e ricominciare una nuova vita. Li aiuterò a farlo. Là dove io splendo dissolvo il dubbio, entro negli angoli più oscuri dell'anima e li inondo di luce. Spinti dal mio alito, attraverserete il fiume delle pulsioni dementi e, purificati, giungere al luogo dove tutto cresce senza fatica".
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